La cartella del professore, di Kawakami Hiromi

Oggi vi parlo de La cartella del professore (titolo originale Sensei no kaban) un libro che amo definire ‘semplicemente squisito’! Scritto dalla nota penna giapponese Kawakami Hiromi, il romanzo cattura l’attenzione già dalle prime pagine (nel mio caso già dalla prima) con la sua storia dai tipici toni orientali.
Il testo, pubblicato nel 2001, ha conquistato un vasto pubblico approdando nel 2011 anche in Italia grazie a Einaudi.
La versione che ho letto è una ripubblicazione in edizione speciale della RCS MediaGroup S.p.A. per il Corriere della Sera e scivola sul mio comodino grazie ad Alessia, carissima amica che come me coltiva la passione per il Giappone, per la cultura giapponese e, soprattutto, per la cucina orientale.

La faccia del Giappone: cucina e tradizioni

E proprio di cucina e tradizioni si occupa La cartella del professore (state cominciando a capire il perché del ‘semplicemente squisito’, vero?) un romanzo che racconta senza troppi giri di parole – solo 175 pagine per esplorare vite e culture – quella peculiare faccia del Giappone che ormai noi irrequieti occidentali stiamo imparando a conoscere.
Ma attenzione amanti del Paese dove il sole ha origine, l’arte culinaria e lo stile di vita orientale sono qui una sorta di saporito condimento che esaltano il gusto della portata principale: una storia d’amore cotta a puntino dalla incisiva e sensibile penna di Kawakami. Andiamo con ordine…

La cartella del professore

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La cartella del professore: trama

Questa è la storia di Tsukiko, una giovane donna indipendente che non ha ancora compiuto quarant’anni. La vita solitaria di Tsukiko è abitata unicamente dal lavoro e dalla nomi-ya, locale che raggiunge a fine giornata per rifocillarsi con sake e manicaretti tanto prelibati ed economici.

In una sera qualunque, trascorsa sempre all’interno della nomi-ya, la donna incontra l’uomo che cambierà la sua vita. Lui è il professor Matsumoto Harutsuna – solo prof. per Tsukiko – il suo vecchio insegnante di giapponese del liceo.
Seduti al bancone, davanti a prelibati nattō di tonno e fettine di balena affumicata, s’incontrano due esseri completamente diversi – Tsukiko è una giovane sbadata, ancora alla ricerca del suo posto nel mondo; il prof. è un uomo maturo che ha già vissuto appieno gran parte della sua vita, impeccabile nell’abbigliamento quanto nel portamento, irrimediabilmente legato alla sua cartella – eppure, dietro al quel bancone s’incontrano due anime perfettamente uguali. Due anime solitarie che si annusano, si sfiorano e poi si toccano, rivangando ricordi lontani e vivendo nuove future memorie.

– Cresce perché lo nutri, – aveva l’abitudine di dire una mia prozia quand’era viva. […] – L’amore più o meno si riduce a questo, – diceva sempre. Se era un grande amore, era indispensabile prendersene cura, come si fa con una pianta dandole fertilizzanti e proteggendola dalla neve. Se invece era un amore da poco, bastava non occuparsene e si poteva stare tranquilli che prima o poi sarebbe morto.

p. 146

Una storia d’amore leggera, ma realistica

Al centro di tutto il cibo, i piatti della tradizione culinaria giapponese che diventano fulcro centrale della condivisione, componente che amalgama le solitudini. Le pietanze si fanno complici e spettatori dell’unione – per alcuni improbabile – di due vite che forse per la prima volta sono riuscite ad avere la piena consapevolezza della propria impronta.

Una storia d’amore leggera, ma realistica. Un sentimento che si dimena tra ‘i vorrei’ e ‘i non si può’ che la società – tutte le società – osservano severamente.
Incontro, condivisione, solitudine, cibo come amplificatore di emozioni e umanità, come elemento che rinfranca stomaci e spirito. Questo – e sicuramente tanto altro ancora – si mostra davanti agli occhi dei lettori. Una storia ‘semplicemente squisita’ da leggere tutto d’un fiato!

E se l’odore dei pregiati matsutake o dei caldi yūdōfu sussurrato da ogni pagina non è riuscito a farvi dimenticare la cartella del professore (piccolo grande particolare!) rimarrete sorpresi nel conoscere il suo contenuto solo alla fine del racconto. ITADAKIMASU!

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La cartella del professore
Kawakami Hiromi

La cartella del professore: l’autrice Kawakami Hiromi

Nasce nel 1958 a Tokyo. Le sue opere sono amate in tutto il mondo e tradotte in diverse lingue. Nel 2001 La cartella del professore riceve il prestigioso premio Tanizaki, mentre nel 2008 il fumettista Jirō Taniguchi trasforma il romanzo in una graphic novel dal titolo Gli anni dolci.
Tra gli altri lavori della Kawakami: Le donne del signor Nakano (2014) e I dieci amori di Nishino (2018), sempre per Einaudi.

Marilisa Pendino

La cartella del professore

Autore: Kawakami Hiromi
Anno [edizione letta]: 2021
Casa editrice: Einaudi/RCS MediaGroup S.p.A. [edizione letta]
pp. 175

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