L’Orto Fascista, di Ernesto Masina: non la solita storia

Ho sempre sentito dire che il passato non è mai veramente passato e che torna a presentare il conto, influenzando il nostro presente.
L’esperienza può essere una dura lezione trita e ritrita e, ahimè, spesso futile. Ma diciamoci la verità, rinfrescare la memoria di tanto in tanto può servire a non cadere in nuovi errori.

A proposito di passato (chissà poi se veramente passato) oggi presentiamo il libro L’Orto Fascista di Ernesto Masina, edito da Pietro Macchione Editore.
Devo ammettere che non sono una grande fan di film o libri che trattano questo particolare periodo storico, li trovo inutilmente pedanti.
La mia attenzione è stata, però, catturata dallo stesso autore che mi ha presentato la sua opera definendola una tragicommedia. E per me, grande sostenitrice dell’ironia come vera salvezza dell’uomo, quale miglior occasione per godere di un romanzo del genere?!
Lo so, qualcuno si sta già chiedendo: è opportuno trattare un tema così delicato in chiave tragicomica? La mia risposta è sì, assolutamente. E aggiungo anche che in passato qualcuno ha avuto la grande intuizione di scrivere sui muri: una risata vi seppellirà!
Ma non divaghiamo…

 

Trama

Valle Camonica, 1943. Viene finalmente inaugurato il locale Orto di Guerra, detto anche Orto Fascista. È uno dei tanti ‘gloriosi’ progetti del Duce per scuotere l’economia italiana da sempre dipendente dall’estero nel settore agro-alimentare. Così, viene affidato al popolo italiano l’importante compito di coltivare le aree pubbliche partendo proprio dall’Orto.
Le ambizioni del piano, però, sono ostacolate dal poco entusiasmo della gente del posto e dal locale scelto per l’occasione: un piccolo appezzamento di terra quasi del tutto arido.

Il ‘prezioso’ Orto fa da sfondo allo scorrere di vite semplici che s’intrecciano in una complicata serie di eventi dai risvolti singolari.
Vi troviamo l’affascinante maestra Lucia, moglie del Podestà, pronta a concedere la sua femminilità per aiutare la carriera del marito. La donna rimane presto incastrata in un equivoco imbarazzante insieme a Don Pompeo Cappelletti, una sorta di Don Abbondio dell’Italia fascista, che si è fatto prete non perché ha sentito la chiamata spirituale, ma per mettere a tacere il brontolio della pancia vuota. Mentre il pacato Temperini, l’unico farmacista della zona, si scopre organizzatore di un piano di vendetta contro i tedeschi quasi senza rendersene conto.
Insieme a loro tanti altri personaggi: ragazzini che incontrano per la prima volta l’altro sesso, donne sole che trovano nell’abbraccio del nemico grande conforto e gli arroganti tedeschi che esasperano Breno con la loro seccante occupazione.
Tra equivoci, incontri sessuali bizzarri, provocazioni e attentati a prendere vita è una maccheronica rivoluzione italiana dal finale inedito.

 

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L’Orto Fascista: parliamone…

L’Orto Fascista non è un romanzo sul Fascismo, ma un romanzo che parla anche di Fascismo ed è proprio questo a renderlo interessante.
L’autore propone un contesto storico preciso entro il quale si muovono personaggi inventanti che vivono vicende importanti dalle sfumature tragicomiche.
A fare da collante tra la drammaticità della nota situazione storica e i curiosi personaggi è l’uso dell’ironia e in questo Masina non è banale. Riesce a dosarla bene strappando una risata al suo lettore e, allo stesso tempo, quasi a esasperarla per sottolineare l’amarezza degli eventi passati.
Tra le pagine, si muove abilmente il terribile gioco della guerra che obbliga le persone a subire, a reinventarsi e a tirar fuori quel pizzico di vivace follia tipica del popolo italiano, tipica di chi mette in gioco tutta la sua esistenza.
Un continuo e piacevole incontro e scontro tra passato e fantasia letteraria che assume le sembianze di una pochade nel suo essere farsesco e, a volte, licenzioso. Ed è proprio il linguaggio schietto a sorprendere e stuzzicare il lettore.
La penna di Masina è diretta, concreta e si presta a essere voce fedele e sincera della natura umana e, in questo caso, della natura umana in guerra.
Un libro affabilmente scorrevole e mai scontato, un libro da leggere tutto d’un fiato per riflettere e sorridere, per seppellire quel triste passato sotto una massiccia risata.

 

Marilisa Pendino 

 

L’Orto Fascista

Autore: Ernesto Masina
Casa editrice: Pietro Macchione Editore
Anno: 2013
Pagine: 216

 

In copertina: Breno, Piazza Generale Ronchi, già Piazza del Mercato, fotografia d’epoca. Per gentile concessione dell’autore.

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