Quando si parla di sceneggiati non si può non pensare alla televisione di una volta, quella che portava nelle case italiane storie appassionanti; storie che venivano raccontate dai maestri della recitazione come Paolo Poli, Margherita Bagni, Alberto Lupo.
Con lo sceneggiato il teatro e la letteratura tengono incollati gli italiani alle poltrone dei salotti, facendoli sognare ancora una volta. Nascono nuove forme di intrattenimento che uniscono diversi linguaggi artistici.
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C’era una volta lo sceneggiato
Torino, 1934. Al civico 16 di Via Verdi, presso il famoso Teatro piemontese, iniziano i tentativi sperimentali di trasmissioni televisive del Centro di Direzione Rai (all’epoca ancora EIAR). Ma è nel 1954 che nasce la televisione, quella vera, con la programmazione ufficiale del Programma Nazionale (poi Rai 1) diretto da Giuseppe Matteucci. Il 3 gennaio di quello stesso anno gli italiani – ancora troppo pochi – hanno la possibilità di vedere le primissime trasmissioni in onda dalle 12:00 alle 23:00.
Le proposte del piccolo schermo sono il teleteatro e il teleromanzo – conosciuto meglio come sceneggiato -, adattamenti televisivi di note opere teatrali e romanzi, italiani e non. E quando la tv inizia a sedersi in tutte le case, gli utenti imparano a conoscere pagine importanti della letteratura e firme autorevoli della drammaturgia.
Così, il libro e la pièce prendono vita e lo fanno grazie al volto e all’interpretazione di attori magistrali!

Domenica di un fidanzato, Delitto e Castigo, Piccole donne. Con questi titoli inizia la grande stagione di sceneggiati che, dal 1950 al 1960, intrattengono e istruiscono gli italiani.
Con la nuova rubrica ‘Che sceneggiato!’ proveremo a intraprendere un viaggio alla RIscoperta di questo particolare genere televisivo e dei suoi protagonisti per conoscere, ricordare e apprezzare la vera televisione italiana.
Marilisa Pendino